Questa è la nostra scelta di alberghi davvero
eccelsi a Milano.
.:. Se preferite risparmiare, segnaliamo anche una serie di alberghi
ottimi e, scendendo ancora di prezzo, altri relativamente
abbordabili.
Bulgari *****
Il non-plus-ultra del lusso. Creato dall'architetto Antonio Citterio, l'Hotel Bulgari - sì, i gioiellieri - è immerso nel verde a due passi da via Montenapoleone. Inaugurato nel maggio 2004, ha 58 fra camere e suite, la maggior parte affacciate sul Giardino Botanico di Brera, qualcuna con angolo per meditazione. Arredi dal design essenziale, materiali preziosi: marmo nero dello Zimbabwe negli spazi comuni, pietra vicentina e marmo bianco della Turchia nella zona delle terme, teak e rovere nelle stanze.
Carlton *****
Proprio di fronte al Palazzo del Senato e poco lontano da Piazza San Babila, è in corso di riapertura nel 2025 dopo essere stato completamente rinnovato. Alcune stanze, tutte sontuosamente arredate e con accesso Internet, danno su Via Spiga, una tranquilla strada pedonale del cosiddetto Quadrilatero d'Oro. È molto amato da vip di vario genere, da Helmut Newton (quand'era in vita) al Dalai Lama. Ha nei suoi locali il Baretto, storico luogo di incontro in Via Santo Spirito per drink, colazioni d'affari e cene fra capitani d'industria, finanzieri e così via. Ha tariffe che in qualche caso si avvicinano a quelle della categoria 'lusso'.
Four Seasons *****
Si entra da quella che era una chiesa quattrocentesca affrescata, si dorme in quelle che erano cellette dei monaci e si fa colazaione nel chiostro. Ma i riferimenti all'austerità conventuale finiscono qui. L'albergo, che appartiene al gruppo canadese da cui prende il nome, è il non plus ultra del lusso non ostentato, con camere e suites arredate secondo i dettami del miglior design italiano, nella parte più chic della città. Le stanze sono dotate di collegamento internet veloce. Un piccolo patio, al centro del fazzoletto di verde su cui affaccia gran parte delle camere, aggiunge un ulteriore tocco alle strutture per riunioni d'affari e ricevimenti. I due ristoranti, Teatro e Veranda, si sono affermati nel panorama gastronomico cittadino.
Grand Hotel et de Milan *****
Il suo nome è indissolubilmente legato a quello di Giuseppe Verdi, che qui era ospite durante i suoi soggiorni a Milano e qui cessò di vivere nel primo anno del '900. L'albergo, inaugurato nel 1863, si impose presto fra i più conosciuti internazionalmente. Oggi conserva gran parte degli arredi e dell'atmosfera originali, pur nell'ovvio ammodernamento di camere e suite (bella la luminosa fitness room al secondo piano). Fra gli ospiti importanti del passato, Wagner, Stendhal, Maria Callas e tanti altri sono ricordati con foto, dipinti e statue. I due ristoranti della casa non potevano che chiamarsi Don Carlos e Caruso (la sua prima incisione per Ricordi avvenne proprio nella stanza che tuttora porta il suo nome).
Palace *****
Con la sua facciata in marmo rosso di Assuan, svetta per 12 piani da una delle due 'collinette' verdi della piazza. Le 240 camere e 16 suite sono tutte provviste di accesso Internet. Le Smart Rooms, una decina, hanno un'area che può trasformarsi in ufficio, mentre dieci suite sono dotate di bagno turco in marmo. Per gli ospiti è a disposizione un fitness center completo. Il ristorante PanEvo è molto apprezzato in città, mentre il bar The Lounge è l'ultimo grido in fatto di aperitivi.
Principe di Savoia *****
Di fronte al Palace, il più tradizionale dei due lussuosi alberghi (risale al 1927) dispone di 271 stanze di cui 133 suite. La suite presidenziale, 500 metri quadrati, è dotata di piscina privata. Ma tutti gli ospiti dispongono di piscina, fitness e beauty center. Il bar Giardino d'Inverno e l'ottimo ristorante Acanto, rinnovato nel maggio 2006, sono punti di incontro anche per i milanesi. Le sale dell'albergo vengono spesso utilizzate per sontuosi ricevimenti. Dall'aprile 2000 un cosiddetto 'Ponte dei Sospiri' collega il Principe di Savoia al Principe Tower (ex Duca di Milano), che ha stanze pensate soprattutto per una clientela d'affari. In quello che era l'ingresso del Duca ha aperto Il Bolognese, un ristorante di importazione romana.